giovedì 30 marzo 2017

La Fiab Sicilia ed il nuovo Piano Regionale dei Trasporti

La Regione Siciliana sta elaborando il Piano Regionale dei Trasporti. Un lavoro importante che può rappresentare la nuova mappa su cui costruire lo sviluppo dell'isola. Non solo perchè traccia le regole per la viabilità, ma perchè permette di comprendere qual è l'indirizzo politico regionale sulla mobilità. In questo senso la Regione Siciliana, grazie anche al contributo di Fiab, con Decreto Assessoriale pubblicato sulla GURS n. 28 del 01/07/2005,  aveva adottatto il Piano della Mobilità Non Motorizzata in Sicilia. Un piano fonadamentale per lo sviluppo della mobilità sull'isola, che lo stesso Decreto Assessoriale, all'art. 1, dichiarava di adottare per realizzare una rete regionale di mobilità alternativa di trasporto a basso o nullo impatto ambientale con l'utilizzazione dei sedimi delle linee ferroviarie dismesse e di altra viabilità minore o secondaria.
Il piano struttura la sua ratio nel recupero di quei canali viari che per la mobilità veicolare pesante sono oramai inutilizzabili, per ragioni differenti, e che, invece, rappresentano un patrimonio inestimabile per la mobilità cosiddetta "dolce". Pensiamo alle vecchie ferrovie dismesse, a moltissime strade secondarie ormai abbandonate, alle antiche trazzere. Realtà che oggi sono il manifesto di una mobilità alternativa ed in grande crescita.
Il Piano della Mobilità non Motorizzata in Sicilia è concepito, per definizione espressamente riportata all'interno dello stesso, come parte integrante del piano regionale dei trasporti e, quindi, i due piani devono necessariamente essere strettamente collegati e sistematicamente aggiornati in coordinamento fra loro.
Pena la violazione delle stesse previsioni di cui al Decreto Assessoriale del 06/06/2005.
In questo senso il coordinamento regionale Fiab Sicilia ha avviato un dialogo con la Regione Siciliana, affinchè i dipartimenti competenti provvedano ad inserire nel nuovo piano regionale dei trasporti le previsioni di cui al piano della mobilità non motorizzata. 
Il coordinamento regionale Fiab Sicilia, rappresentato da Simone Morgana, con il lavoro puntuale e preciso di Gaetano Brucoli, ha inviato due note ai Dipartimenti Trasporti, Turismo e Ambiente della Regione Siciliana, chiedendo, con la prima, del 13/03/2017, l'integrazione ed il coordinamento del redigendo Piano Regionale dei Trasporti con il Piano della Mobilità non Motorizzata in Sicilia e con la seconda, del 29/03/2017, l'inserimento nel Piano Regionale dei Trasporti di questa semplice definizione: per tutto ciò che concerne la tematica della mobilità non motorizzata, il Piano Regionale dei Trasporti, si avvale ed acquisisce come propria parte integrante e in qualità di piano di settore, il vigente Piano Regionale della Mobilità non Motorizzata, approvato con Decreto del 6 giugno 2005 e pubblicato in GURS supplemento ordinario n° 28 del 01/07/2005.
Tale piano potrà essere sottoposto ad aggiornamento sia autonomamente che più complessivamente all'interno dell'aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti”.
L'inserimento di questo periodo all'interno del dettato previsionale del Piano Regionale dei Trasporti, permetterebbe di sfruttare integralmente le previsioni inserite all'interno del Piano Regionale della Mobilità non Motorizzata. In assenza di tale coordinamento il risultato sarebbe quello di avere un piano, quello della Mobilità non Motorizzata, indubbiamente affascinante, ma praticamente non funzionale, perchè di esclusiva pertinenza del Dipartimento Turismo e non calato nelle previsioni regolamentari ed attuative del trasporto regionale, cosa che sarà possibile ottenere solo con l'integrazione proposta dal Coordinamento Regionale Fiab Sicilia. 
Rimaniamo adesso in attesa di un positivo riscontro da parte della Regione Siciliana, segnale che permetterebbe di rendere operativo quello che sulla carta è un Piano fondamentale per lo sviluppo di una nuova mobilità sull'isola più grande del Mediterraneo. 

                                  Il Coordinatore Regionale Fiab Sicilia 
                                   Simone Morgana


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venerdì 24 marzo 2017

23/04/2017: a Gela il Ciclotour sui Luoghi dello Sbarco Americano

Lo sbarco in Sicilia del Luglio 1943 rappresenta una pagina di storia poco raccontata. Eppure la liberazione dell'Europa dal nazifacimo non iniziò dalle spiagge fredde della Normandia, ma dal caldo litorale della Sicilia. La piana di Gela, l'allora piccolo paese di Gela, fu la porta per conquistare l'Europa, ma fu anche un luogo ostico per i soldati americani guidati dal generale Patton, che subirono perdite impreviste e che sottovalutarono la resistenza dei pochi soldati italiani rimasti. I luoghi di quello sbarco sono ancora presenti e raccontano una storia visibile e chiara. Segnata dalle lapidi seminascoste nei vecchi palazzi del centro storico di Gela, dal vecchio pontile sbarcatoio, dai bunker antischeggia e dalle casematte di prima e seconda linea, che si ergono nella piana di Gela, dall'antico castello federiciano, roccaforte dell'esercito italiano, dalla pista dell'aeroporto di Ponte Olivo. Questi luoghi sono la storia che ci appartiene e che si mostra meravigliosa a chi lentamente sceglie di viverla con il passo lento della bicicletta.
E' questo il Ciclotour sui Luoghi dello Sbarco Americano a Gela, un itinerario affascinante che apre le porte alla storia e che ci permette di riscoprire il territorio della Sicilia Meridionale.
Fiab Gela Nanocicli da anni segue questo itinerario, lo ha creato e lo ha valorizzato, credendo nella forza della memoria e nella bellezza di questi luoghi.

Ripartiamo con il Ciclotour Domenica 23/04/2017, per trascorrere una parte della giornata pedalando lungo la piana di Gela, partendo dalla costa ed inoltrandoci nell'interno, così come fecero le truppe americane, seguendo le loro tracce, ancora oggi visibili.

Per consentire la partecipazione anche a chi non è molto allenato Fiab Gela ha stipulato una convenzione per i soci Fiab e per gli iscritti al Ciclotour con Rent Bike Gela per il noleggio delle bici a pedalata assistita al prezzo scontato di 7 € a bici per tutta la giornata. 
Potete prenotare la bici direttamente cliccando qui e utilizzando il codice sconto attivo sul sito.

Per il tesseramento con Fiab Gela basta visitare questa pagina.

Per l'iscrizione al Ciclotour dello Sbarco del 23/04/2017 basta inviare una mail all'indirizzo fiabgela@gmail.com con la specifica richiesta di iscrizione e verrete immediatamente ricontattati.

Info sul tour e suleggio bici: fiabgela@gmail.com - 3496185661 

Chiusura iscrizioni giorno 20/04/2017

Caratteristiche del Tour

Raduno in bici ore 8,30 in piazza Umberto I a Gela
Partenza ore 9,00 (i ritardatari non si aspettano)
Fine Tour ore 13,30
Difficoltà: Media
Andatura:  lenta (sconsigliato ai corridori - consigliato ai curiosi)
Lunghezza: 36 km
Dislivello in salita: 140 m complessivi
Fondo: prevalentemente asfaltato con 1 km di strada sterrata ben battuta.
Bici consigliata: trekking Bike (city Bike)
Possibilità bici a pedalata assistita: Si con Noleggio convenzionato a 7 € giornalieri presso Rent Bike Gela
Uso del casco: consigliato
Bambini sotto i 12 anni: sconsigliato
Minori: obbligo accompagnamento da parte del genitore
Uso del casco: consigliato
Acqua: da portare con buona riserva personale
Guida Ufficiale Fiab: SI
Assicurazione: solo su richiesta al costo di 2€
Traccia percorso: clicca qui


mercoledì 22 marzo 2017

La mobilità ciclistica nel regolamento per la sosta

Dopo un mese di lavori molto contrastati il consiglio comunale di Gela ha approvato il regolamento per la gestione della sosta a pagamento. Un atto che, già indirettamente, influiva sull'incremento della mobilità ciclistica, regolamentando e restringendo la possibilità di parcheggio auto, soprattutto nel centro storico. Ma quello approvato dal consiglio è un atto importante anche perchè prende in diretta considerazione due problematiche fondamentali, quella dei noleggiatori di biciclette e quella della gestione della sosta delle biciclette. Apparentemnte ininfluenti, questi punti regolamentari sono una conquista per la mobilità ciclistica, una conquista dovuta anche al lavoro di FIAB Gela Nanocicli. Il regolamento prevede l'installazione di rastrelliere per biciclette in posti di facile accesso e con struttura che permetta di fissare in sicurezza il telaio, escludendo la possibilità che la sosta delle biciclette possa essere sottoposta a pagamento. Inoltre, grazie ad un importante suggerimento di FIAB, il regolamento favorisce tutte le iniziative connesse all'attività di noleggio bici. Prevede, infatti, che nel caso in cui il noleggiatore privato voglia posizionare le bici nello spazio antistante il proprio esercizio la concessione possa essere rilasciata anche in presenza di strisce blu. Cosa questa in precedenza non permessa e che ha generato problematiche non indifferenti per chi ha deciso di dedicarsi alla cosidetta "bike economy". A Gela le attività di noleggio di bici a pedalata assistita sono cresciute e con esse è cresciuto il numero delle persone che usa la bici per muoversi in città. Favorire queste forme di imprenditoria è sicuramente utile per il territorio e lo sviluppo della comunità.
Il regolamento per la gestione della sosta diventa uno strumento, fra i tanti, per cominciare a cambiare la vivibilità cittadina.

venerdì 17 marzo 2017

Il pedone, il ciclista e la ciclabile


"Ho investito un pedone lungo una ciclabile, posso essere considerato responsabile?"

Le ciclabili ci fanno sentire sicuri, come se ci muovessimo in un territorio protetto. Eppure questo senso di protezione non può essere considerato totale. L’essere su una ciclabile ci impone comunque di procedere con prudenza e diligenza, visto che la bici è comunque un mezzo di trasporto. Questi concetti sono spesso dimenticati e siamo convinti che sulle ciclabili avremo sempre ragione in caso di incidente. Purtroppo non è così. Il nostro codice civile prevede per la circolazione dei veicoli la piena responsabilità di chi investe una persona (Art.2054), a meno che non si dimostri di avere fatto il possibile per evitarlo. Quello che importa è la dinamica dell’evento. Se mi trovo su una ciclabile in rettilineo, con ampia visibilità e in lontananza mi accorgo di un pedone che cammina, investendolo dovrò pagargli i danni. Questo perché anche se il pedone non doveva esserci io potevo benissimo evitarlo. Cosa diversa è l’evento imprevedibile: un pedone che all’improvviso, correndo, invade la ciclabile; che staziona all’uscita di una curva cieca, magari di sera. In queste situazioni è certamente più probabile avere ragione, ma non ne abbiate sempre la certezza, spesso una percentuale di corresponsabilità è in agguato. Ricordatevi che una cosa è risarcire i danni al danneggiato (responsabilità civile), altra cosa è essere punito per aver fatto danni (responsabilità penale). In quest’ultimo caso, se investiamo un pedone siamo imputabili per lesioni colpose, anche se si trovava su una ciclabile. Varranno le regole di prudenza dette prima, infatti, solo l’imprevedibilità del fatto unita alla vostra attenzione escluderebbe una responsabilità penale. Non sentitevi i padroni delle ciclabili, perché non lo siete, se un pedone invade la vostra ciclabile l’unica cosa certa è che dovete rallentare ed evitarlo, magari invitandolo cortesemente a lasciare la ciclabile. Ovviamente, se arriva all’improvviso dal cielo, magari planando nella notte, potrete fare poco per evitarlo, ma questa è un’altra storia. Siate prudenti.
                                                                                      Avv.  Simone Morgana
                                                                                     Ufficio Legale Fiab

giovedì 16 marzo 2017

A Gela senso unico eccetto bici, ma con rischio per la vita del ciclista

Avevamo già trattato questo argomento in un precedente intervento, quando la Giunta comunale, durante il periodo estivo 2016, aveva scelto di convertire a senso unico un tratto del Lungomare Federico II di Svevia, autorizzando il transito delle bici nella corsia opposta a quella delle auto. Quella scelta, che appariva assolutamente opportuna sul piano della regolamentazione della circolazione per la mobilità ciclistica, risultava assai pericolosa sotto il profilo della realizzazione tecnica. L'amministrazione si era limitata ad aggiungere al cartello di senso unico in entrata un pannello integrativo con il quale venivano autorizzate le biciclette a proseguire lungo la strada. Il problema era però evidente: un'autorizzazione data a rischio e pericolo dei ciclisti. L'automobilista che arrivava in senso opposto non sapeva di questa condizione, conseguentemente guidava con tutta tranquillità, ignorando che la corsia opposta era di fatto riservata al transito delle biciclette. Nessun cartello segnalava questa condizione, nè vi era segnaletica orizzontale tracciata sulla carreggiata. Il tutto in violazione delle previsioni di legge. L'ordinanza era temporanea e la questione venne meno senza essere mai risolta. 
Purtroppo il problema si ripropone oggi con maggiore intensità sul corso Salvatore Aldisio, via centralissima della città, ancora una volta la Giunta comunale ha disposto il senso unico in direzione est su tutto il tratto viario, inserendo il solito cartello integrativo del senso unico eccetto bici. Quindi le bici possono percorrerlo in entrambe le direzioni. Ancora una volta la Giunta ha omesso di posizionare qualsivoglia segnalazione utile ad avvertire gli automobilisti
Possibile segnalazione ulteriore
della presenza in senso opposto delle biciclette, pericolo ancora maggiore, visto che il c.so Salvatore Aldisio ha una carreggiata complessivamente stretta, con la presenza di diverse arterie che si immettono sull'asse viario. In pratica, percorrerlo in bici in senso opposto è molto pericoloso, per usare un eufemismo, con il paradosso che in caso di sinistro l'automobilista potrebbe ben eccepire di non avere avuto assolutamente conoscenza della possibilità di transito delle biciclette. A questo si aggiunga che l'applicazione del senso unico eccetto bici richiede anche che la strada abbia un limite di 30 km/h, cosa che non risulta essere applicata in maniera specifica al corso Salvatore Aldisio, dove il limite è quello generico dei 50 km/h.
Il provvedimento, quindi, così come realizzato, pur esprimendo la buonissima volontà politica dell'amministrazione di favorire, apparentemente, la mobilità ciclistica, rischia di generare un grave danno, sia a tale forma di mobilità, sia ai ciclisti in particolare. Sarebbe auspicabile, e questo suggeriamo, che l'amministrazione provveda a segnalare adeguatamente lungo l'asse di corso Salvatore Aldisio, il fatto che le biciclette procedano in senso opposto e si adoperi affinchè venga definito, in maniera concreta, il limite di 30 km/h su tale asse viario.
Le politiche sulla mobilità ciclistica sono sempre importanti, ma vanno realizzate con criterio e cognizione tecnica, perchè le regole sono pensate per proteggere gli utenti deboli della strada e favorire la scelta dell'uso della bici in alternativa all'automobile. Se fatte male o improvvisate, come nel caso che abbiamo esposto, rischiano di produrre l'effetto contrario. Speriamo che la Giunta abbia la volontà e la saggezza di ascoltare questo consiglio.

martedì 14 marzo 2017

Bici e Diritti: In tre sulla bici? Quando è lecito



"Incredibile, ieri, dopo essere stato investito da un auto, la polizia locale mi ha contravvenzionato, anche perché trasportavo, come tutte le mattine, i miei due figli a scuola, regolarmente posizionati sui seggiolini."  Francesco

Questa vicenda, così descritta, presenta subito il carattere della illiceità, di ciò che non è lecito. Infatti, si descrive come “regolare” il trasporto di due bambini su una bicicletta tradizionale e genera meraviglia l’intervento della polizia che sanziona questa procedura. Capovolgo subito la prospettiva quotidiana dicendovi che trasportare due bambini su una bici tradizionale, anche se su seggiolini conformi alle norme di legge, è una cosa irregolare, non possiamo farlo.

Il cosiddetto velocipede (la bici), come spesso mi piace dire, subisce il Codice della Strada, con le sue stranezze e le sue imposizioni. La nostra “carta delle regole”, all’art.182, comma 5, precisa che il conducente maggiorenne, su una bici tradizionale, può portare un solo bambino fino a otto anni d’età. Questa condizione è tassativa e non interpretabile in senso estensivo. La “ratio” è quella di considerare tale peso ulteriore una condizione destabilizzante per la conduzione del mezzo. Difatti, la prima parte del comma 5, specifica che è vietato trasportare altre persone (pluralmente inteso) sul velocipede (la bici) a meno che questo non sia appositamente costruito e attrezzato. Una cargo bike, per esempio, o un carrellino, ci consentono di ampliare il numero dei soggetti trasportati, pur restando nei limiti dimensionali richiesti dalla legge, 1,30 m di larghezza, 3,00 m di lunghezza, 2,20 m di altezza (art. 50, comma 2 C.d.S.) Tutto questo senza incidere, almeno secondo norma, sulla conducibilità del mezzo. Nel caso di specie, essere coinvolti in un sinistro mentre trasportiamo due bambini su una bici tradizionale, ci espone ad una probabile individuazione di corresponsabilità nella causazione dello stesso, perché abbiamo inciso negativamente sulla conducibilità della bici. Pertanto, subiremo una duplice sanzione: una diretta e sicura, per violazione delle norme citate, ed una successiva e probabile, per il sorgere di una componente risarcitoria parziale in favore dell’altro soggetto coinvolto nel sinistro.
                                                      Avv.  Simone Morgana
                                                       Ufficio Legale Fiab

A Gela la Fiab promuove Il Bike Sharing e la Pedalata assistita

Le iniziative crescono e diventano realtà sul territorio. Una realtà che è voce per il cambiamento, per dare un volto nuovo alla mobilità, una nuova visione alla città. Sarà di certo un lungo lavoro, ma i frutti si raccolgono lentamente. Nel mese di Dicembre abbiamo sottoscritto una convenzione con Ellenika Sport per promuovere il bike sharing in città tramite i punti di noleggio Ellenika, soprattutto quello connesso alla pedalata assistita. Questa convenzione è oggi assolutamente attiva e consente a qualsiasi tesserato Fiab 2017 di noleggiare ad un prezzo agevolato le bici a pedalata assistita presso i punti noleggio di Ellenika Sport
Lo sviluppo di questa iniziativa è fortemente connessa alla crescita di una mobilità diversa. Un modo nuovo per trasformare la città in un luogo vivibile e coeso. 
Condividere le biciclette a pedalata assistita può rivoluzionare il futuro della mobilità per una città piccola e collinare come la nostra.
Per questo motivo abbiamo deciso di stipulare la convenzione con Ellenika Sport. 
Tutte le informazioni per il noleggio le potete trovare presso il sito Rent Bike Gela.
La rivoluzione comincia dalle nostre scelte.
Buona mobilità a tutti da Fiab Gela Nanocicli