venerdì 21 aprile 2017

Perdere le occasioni sulla mobilità sostenibile

Rimaniamo sempre perplessi quando la politica, in maniera reiterata, decide deliberatamente di perdere le occasioni che lo Stato e la Comunità Europea mettono a disposizione per implementare i progetti collegati alla mobilità sostenibile.
Giorno 17/04/2017 scadeva il termine per la seconda chiamata dettata dal bando europeo Urban
Innovative Actions, che, tra le tre voci specifiche, prevedeva la possibilità di presentare progetti collegati alla mobilità sostenibile.
La città di Gela, in tale contesto, risultava molto avvantaggiata, non per meriti della propria gestione amministrativa, ma per gli eventi del caso e della natura che l'hanno inserita all'interno dei grandi itinerari nazionali ed Europei del cicloturismo e della mobilità sostenibile; che le hanno permesso di beneficiare dei percorsi cicloturistici transfrontalieri, in maniera diretta con Malta ed indiretta con la Tunisia; che le hanno dato una rete di comunicazione interna e costiera derivante dalla morfologia del suo territorio.
Gela ricade infatti nel grande percorso europeo Eurovelo; in quello riconosciuto dal Ministero Dei Trasporti, progettato proprio da Fiab e denominato Bicitalia; nel percorso transfrontaliero Sicilia/Malta denominato Sibit/Med in Bike e, indirettamente, è collegata tramite quest'ultimo alla rete dei percorsi cicloturistici transfrontalieri Sicilia/Tunisia, denominata CulTuRas.
Sono tutti valori aggiunti che, sviluppati anche con il Piano Regionale della Mobilità Non Motorizzata in Sicilia, avrebbero permesso di porre in essere un progetto per la partecipazione al bando UIA estremamente credibile e di grande fattibilità. Purtroppo questo non è avvenuto e l'amministrazione ha scelto di basare la partecipazione al bando UIA su altre direzioni. Nessuna questione su questa valutazione. Dispiace, però, che questa amministrazione non voglia puntare su un chiaro sviluppo sostenibile ed integrato del territorio, soprattutto puntanto sulla mobilità, elemento fondamentale per la costruzione di una città moderna. 
Il segnale negativo dell'UIA si somma a quello legato alla mancata presentazione di progetti per il bando nazionale aperto dal Ministero dell'Ambiente sempre con riferimento alla mobilità, che scadeva nel Gennaio 2017. 
Vorremmo sinceramente capire il perchè di queste scelte, totalmente in controtendenza con l'idea di sviluppo applicata a tutti i livelli istituzionali nell'ambito della mobilità nuova.

martedì 18 aprile 2017

Il ciclotour dello sbarco è memoria di viaggio e presa di posizione.

Domenica pedaleremo ancora una volta lungo un itinerario meraviglioso. Il ciclotour sui luoghi dello sbarco americano non può e non deve essere considerato una carrellata di luoghi messi in mostra ai pedalanti. 
In una terra combattutta come la nostra, che ha sofferto lo scempio dell'aggressione industriale, un'associazione come Fiab Gela Nanocicli, che è ambientalista per scelta, statuto e pratica, ha il dovere di mostrare l'altra faccia della medaglia, il lato oscuro di quella luna luminosa che qualcuno vuole troppe volte nascondere. 
La piana di Gela, immensa e bellissima, colma di storia e di fascino, tagliata da oriente ad occidente, da sud a nord, dalle provinciali in disuso che sono ciclabili di fatto, è una piana resistente, una piana che resiste. Resiste da sempre all'attacco di chi senza pudore l'ha voluta devastare, nel profondo, nelle viscere, con l'estrazione di quel petrolio che tanta ricchezza avrebbe dovuto portare e che oggi ci ha reso dei miserabili reietti agli occhi di tutti coloro che guardano a Gela e riescono a vedere solo l'orrore dell'industria. 
La piana resistente è la natura tenace che andiamo a vedere. Scegliendo la bicicletta, facendolo lentamente.
Così, mentre la città scompare, sventrata dall'abusivismo edilizio che ne ha ucciso la memoria storica per trasformare l'antica pietra meravigliosa in orribile cemento da poveriricchi, noi guardiamo quei piccoli angoli che sono ancora testimonianza di un passato che non si cancella, perchè ripensando al passato possiamo edificare un futuro che sia degno di questo nome.
Ma non nascondiamo nulla nelle nostre tracce pedalanti. Il ciclotour dello sbarco, come tutte le nostre iniziative, mostra, per scelta e consapevolezza, i luoghi che sono il manifesto di un'aggressione industriale. 
La contrada Settefarine
Lasciamo la città attraverso il quartiere che oggi occupa l'antica contrada Settefarine, un tempo luogo paludoso e confine dell'antico agglomerato urbano, poi terreno prospero per lottizzazioni folli che hanno visto nascere in una notte (scusateci l'iperbole) un intero quartiere abusivamente pensato e realizzato. Settefarine, simbolo del denaro petrolifero, della città piccola che vedeva arrivare il salario all'improvviso e che lo spendeva per la CASA, l'immobile solido per l'intera famiglia; lo spendeva distruggendo la memoria edilizia, quella sociale, quella storica. 
La piana e le sue testimonianze
Oltre Settefarine il viaggio continua verso la meraviglia della piana di Gela, per mostrare il contrasto, il lato luminoso di Gela. Le colline coltivate a grano, gli antichi bunker fascisti, le vestigia del Castello federiciano, la diga del cinquecento, i bunker antischeggia e l'area del vecchio aereoporto militare. Un viaggio che non nasconde nulla della natura resistente, ma che punta dritto alla storia attuale.
Il centro olii e lo scempio industriale
Il rientro passa dalla bellezza dei nidi di cicogna e della vegetazione palustre allo scempio senza tempo dell'industria petrolifera.
Gela riappare a Sud, nella sua veste orientale industriale, lungo la vecchia provinciale che segue il cammino degli antichi viandanti Jacopei. Eccola la signora deturpata dall'oro nero.
Il nostro è un attraversare, un andare dentro i luoghi, per riscoprire la loro essenza. Così, l'ultimo chilometro è un viaggio nell'industria, tra vecchie discariche di petrolio, tubi sfatti e arruginiti, vestigia di una ricchezza mai compiuta. Una piccola strada che è memoria e monito per il pensiero del futuro: non ci può essere ricchezza dall'offesa agli uomini e alla natura.
Il ciclotour dello sbarco è un ricordo storico, è una fotografia del presente, è un diario di viaggio ed è un viaggio per chi vuole scrivere un proprio diario. Il ciclotour dello sbarco è testimonianza ed insegnamento, è didattico e divertente, come solo la realtà sa esserlo. 
Lo abbiamo pensato tanti anni fa perchè per fare rinascere questa città serve un costante impegno per restituire la sua memoria, la sua storia, la sua identità, che non è mai stata, non è e mai sarà, industrialpetrolifera.
Buona pedalata a tutti, vi aspettiamo giorno 23/04/2017

lunedì 10 aprile 2017

Ciclabilità nella Riserva del Biviere di Gela

Ci siamo a lungo dedicati alla creazione di un itinerario cicloturistico che permettesse di collegare la città con la Riserva del Biviere di Gela e, all'interno della riserva, che consentisse di visitare il lago a piedi o in bicicletta. L'esperienza della Ciclovia del Biviere è stata più volte ripetuta grazie alla collaborazione del direttore della Riserva del Biviere di Gela, Emilio Giudice e all'insostituibile lavoro degli operatori della Riserva. 
Una gestione, quella del Biviere di Gela, che continua in maniera ottimale, nonostante gli impedimenti di carattere burocratico che spesso rallentano lo sviluppo delle idee. Un esempio concreto è dato dal posizionamento della segnaletica CAI sui percorsi della riserva. Segnaletica che indica anche il percorso cicloturistico, così come pensato da Fiab Gela Nanocicli in collaborazione con gli operatori. 
Oggi, grazie alla volontà della Riserva Naturale Biviere di Gela e a chi lavora ogni giorno all'interno di questa oasi fondamentale, questi percorsi sono una concreta realtà che permette di fruire degli spazi naturali legati al Lago Biviere. 
Il prossimo 23 aprile la Riserva organizza un'escursione a piedi per valorizzare questi percorsi. 
Ogni nuova conquista per la mobilità è sempre un passo avanti per migliorare il territorio in cui viviamo e per creare nuove forme di sviluppo. Va, peraltro, ricordato che proprio la Riserva del Biviere di Gela è posizionata lungo il percorso cicloturistico nazionale Bicitalia, segnalato grazie alla cartellonistica predisposta in seno al progetto transfrontaliero SIBIT - Med In Bike, con il lavoro dei responsabili di Fiab in Sicilia.
Ogni passo è una conquista, ogni colpo di pedale è una strada nuova che si crea. Fiab lavora per questo.